(pubblicato per la prima volta il 08-10-2003)
I metodi dei nuovi venuti sono davvero spregevoli, e sono riconducibili a un ragazzo biondo con uno strano orecchino. Il suo nome è Dino Giuliano, e il suo scopo è quello di costringere Rindo a far andare Skorpion in Italia; in alternativa, i suoi sicari taglieranno la gola a Ichina. Rindo sembra non avere scelta, ma la visita di Iori è determinante per superare la situazione di stallo, e ancora una volta Ichina deve la sua salvezza a uno Shinatora. Rindo vuol farla pagare allo sconosciuto visitatore e lo sfida a duello, ma viene travolto quando Dino sfodera il Cosa Nostra, il mortale pugno che è stato creato da suo padre.
Galactica Magnum e Cosa Nostra producono gli stessi danni, e i due contendenti dopo aver incassato i pugni altrui una volta per uno si afflosciano sulla sabbia. Ma la sera stessa, dopo che Dino è stato portato via dai suoi uomini, Rindo e Iori trovano all'ingresso di casa Katori un orecchio di Dino conficcato nel legno con un coltello, chiaro segno di sfida. Dino vuole salire nella gerarchia mafiosa, ma agisce per proprio iniziativa o seguendo le idee di suo padre, il boss Don Giuliano?
Il favorito per la successione a Don Giuliano, però, non è Dino bensì Caesar, un uomo dalla forza eccezionale che si allena in una stanza infestata da cobra. Lui è forte, non usa i mezzucci di Dino e difende in altro modo il suo onore. Dino, infatti, torna a casa Katori di notte per sfidare Rindo, ma essendo questi fuori casa incontra solo Ishimatsu, che impartisce una dura lezione a lui e ai suoi scagnozzi.
Ishimatsu allenerà Rindo, ripartendo dalle basi della boxe. Il giovane Kenzaki, infatti, possiede grinta ed eccellenti doti atletiche, ma non conosce la tecnica per potersi misurare in un ring vero e proprio. Rindo non sarebbe d'accordo, ma quando Ishimatsu gli chiede di colpirlo con dei jab egli dimostra attacchi impetuosi e inefficaci uniti a una guardia debole. Frattanto, Dino avvisa i giapponesi che Don Giuliano ha 9 figli e che suo fratello minore Caesar ben presto sarà a casa Katori per lanciare la sua sfida.
Caesar si presenta al mattino presto, e Rindo scopre la sua presenza quando si reca nella palestra per gli allenamenti. Al solito, il giapponese non esita a menare le mani quando viene provocato (Caesar afferma che nessun europeo crederà mai che il torneo nazionale tedesco è stato vinto da un giapponese) ma stavolta lo fa a vuoto, perché nessuno dei suoi pugni sfiora il bersaglio. Caesar, invece, va a segno senza pietà con lo Ware Rai Ri, una combinazione sinistro-destro-sinistro che mette Rindo K.O. Secondo le regole mafiose finirebbe con un omicidio, ma qualcuno ferma il pugnale assassino di Caesar. Iori trova il corpo di Rindo, svenuto, e quando questi si ridesta lo avvisa che c'è un altro visitatore, e che questi si trova con Ishimatsu. E' Don Giuliano in persona.
Don e Ishimatsu sono due belve feroci, al loro confronto Caesar, che fa da spettatore, è solo un cucciolo. E quando Don propone a Ishimatsu l'azzardo della roulette russa e questi accetta, al figlio del boss tremano le gambe. I primi quattro proiettili sparano a vuoto, e Ishimatsu dopo il quarto colpo non passa la pistola a Don, bensì a Caesar. Il quale ha paura, ma per orgoglio proverebbe a sparare se Rindo non lo fermasse prima. E il quinto tiro sarebbe stato decisivo. Finito il pericoloso gioco, gli italiani abbandonano Chiba, come se fossero soddisfatti di quanto hanno visto.
Don Giuliano è andato da Ishimatsu perché ha avuto un presentimento, ed è convinto che la sua vita non durerà a lungo. Voleva conoscere Rindo, il figlio che è in qualche modo l'erede di Ryuji Takane e Jun Kenzaki. Il boss, nella hall dell'aeroporto, racconta a Caesar delle sue esperienze passate con i nipponici, ma pochi minuti dopo un sicario lo fredda, sparando a bruciapelo a lui e a Caesar. La notizia dell'agguato compare sui giornali, e in Sicilia tornano un cadavere, quello del boss, e il corpo di un ragazzo gravemente ferito, Caesar, che ha tre pallottole in corpo ed è sospeso tra la vita e la morte. Caesar, immobilizzato in un letto d'ospedale, rivela che le ultime volontà di suo padre sono che il comando del clan passi a Nero, il figlio più giovane, ma gli altri mafiosi non sono d'accordo. Nero, infatti, non è un criminale ma un rinomato artista di soli 16 anni.
Rindo esegue con grande diligenza i suoi allenamenti giornalieri, che interrompe solo quando riceve una lettera di Ichina. La ragazza lo avvisa che ha lasciato casa Sanjo per un nuovo lavoro, e Rindo si precipita là per scoprire di quale impiego si tratti. Ichina lavora in una galleria d'arte come donna delle pulizie, e casualmente si scontra con l'artista che ha appena presentato il suo nuovo dipinto 'L'immagine di Maria'. E' un giovane italiano, Nero Giuliano, che riceve la visita alla galleria di un uomo corpulento, suo fratello Brutas. Questi vorrebbe toglierlo di mezzo, ma infine ha la peggio.