(pubblicato per la prima volta il 07-03-2001)
Nella Torre il giovane Rindo si è meritato la chiave, e con essa accede alla Valle Infernale, un luogo brullo che ricorda le rive del fiume Sanzu così come viene raccontato nelle leggende giapponesi. Oltre le porte, ben presto egli incontra l'uomo con la maschera, col quale ingaggia un difficile duello. Rindo ha grande potenza nelle braccia, essendosi allenato anch'egli con il Galaxian Excercise fin da piccolo, e anche se nessuno gli ha insegnato il Galactica Magnum è ugualmente in grado di sprigionarlo dal suo pugno. Ma anche il suo avversario sa colpire con il Galactica Magnum, e lo scontro tra i due pugni è talmente violento che Rindo viene sbalzato via e l'uomo misterioso perde la maschera. Prima o dopo che Rindo perda i sensi? Che il suo volto sia solo un sogno del giovane Kenzaki?
Rindo riprende i sensi ed è solo, segno che forse ha davvero immaginato il volto sotto la maschera. Poco lontano vede una misteriosa costruzione in pietra, la Casa dell'Orco. Lì viene raggiunto da Ran Shadow, al quale mostra la maschera spezzata, e da Iori Shinatora il quale, sbarazzatosi dei restanti guerrieri del Clan Shadow con una micidiale tecnica di spada, la Raiko Ruten-ken degli Shinatora, è pronto a confrontarsi con il suo rivale. Ma il micidiale pugno di Ran Shadow spazza via i due estranei. Ishimatsu, intanto, si è recato a Kyoto per parlare con Kazuki, ma prima di avere le risposte che cerca crolla per un malore e viene soccorso da Futaba, la sorella minore di Kazuki.
Ran crede di aver fermato entrambi gli invasori in pochi istanti, ma anche lui ha subito molte ferite e anche lui, come Iori e Rindo, perde conoscenza. Dall'alto della Casa dell'Orco, il Gran Maestro osserva insieme a Nobi lo svolgersi degli eventi e scende dalla cima solo per verificare le condizioni dei tre, scoprendo che Rindo non solo è cosciente, ma che conserva ancora discrete energie. L'aria della Valle Infernale è piena di miasmi, così Rindo si carica in spalla Iori e Ran e li porta con sé fino alla Torre degli Shadow, dove infine crolla. E' Ran, curato da Nobi, a svegliarsi per primo e a maledire ancora una volta il Gran Maestro, il proprio genitore che fin da piccolo lo ha abbandonato e che una volta di più lo avrebbe tranquillamente lasciato morire nella Valle.
Rindo è allo stremo, ma ugualmente sgrida Ran e lo colpisce per le parole spese contro suo padre prima di cedere di nuovo alla stanchezza. Ran è convinto di avere per sé tutti i meriti del successo, ma Nobi gli dice chiaramente che non è all'altezza del padre e che non è degno di diventare il nuovo Maestro. Ne esce un breve scontro che dimostra la netta inferiorità di Ran, condannato verbalmente anche dal Gran Maestro e cacciato via dal Clan. Anche Iori se ne va, tornando a Kyoto e decidendo di fare harakiri dinanzi agli occhi del severo Kazuki, ma viene fermato proprio da Rindo.
Rindo confessa a Shinatora che vorrebbe praticare la boxe anche lui come suo padre, ed è convinto di potergli dimostrare che sarà in grado di succedere a Jun Kenzaki. Ma non è così, perché la boxe di Rindo è quella di un ragazzo di strada, di un rissaiolo, non di un pugile. Egli usa il pugno come uno strumento, non gli affida un sogno che vale la sua stessa vita. Kazuki riempie di pugni un impotente Rindo e quindi fa altrettanto con suo figlio Iori, incapace di seguirne la strada e la volontà. Iori non capisce bene cosa sia successo e si intristisce, mentre Rindo ha voglia di attaccar briga. Inevitabile che alla fine i due si scontrino tra loro.
Iori ci ripensa, lascia perdere la voglia di rivalsa e, rinfoderata la sua katana, accetta l'esilio imposto da suo padre lasciando Kyoto. Rimasto solo, Rindo torna da Ishimatsu e lo trova svenuto sul pavimento della sua casa. Un semplice affaticamento, dice il medico, ma i malori di Ishimatsu iniziano a diventare un po' troppi e sospetti. Frattanto, Helga e Skorpion scoprono che uno dei cinque pugili del Giappone d'Oro Juniores si trova proprio in Germania! E' Takeshi Kawai, un tempo splendente di eleganza e amato dalle ragazzine e ora divenuto una specie di barbone che si guadagna da vivere suonando il piano in bar malfamati.
Rindo si reca a Nagaoka, a casa Kawai, ma trova solo un cumulo di macerie. Pensa di andarsene, quando sente un suono di pianoforte provenire dalle rovine. A suonare è Kyo Kawai, nipote di Takeshi e figlio della di lui sorella Takako, che non si mostra certo socievole nei confronti del nuovo arrivato e infatti, quando Rindo lo sfida, accetta subito il confronto. Ma Takako interrompe il litigio. Non vuole che suo figlio, debole di costituzione, faccia a botte, e preferisce che egli studi musica e diventi un bravo pianista. Invitato Rindo in casa, gli racconta brevemente la storia di suo fratello e gli dà una cassetta sulla quale Takeshi ha inciso il miglior pezzo che sia mai riuscito a comporre, e che considera la vetta musicale più alta raggiungibile per il genere umano. Poi cinque anni prima, terminata l'esecuzione, Takeshi si recò a Berlino e scomparve, senza lasciare più notizie di sé. E, nascosto alla vista, anche Kyo ascolta interessato.
Il testamento di Kawai porta Rindo in Germania, e il ragazzo parte immediatamente, incontrando logici problemi di lingua in terra tedesca. Una volta trovata una ragazza che capisce il giapponese, scopre con grande fortuna che essa sa dove si trova Kawai, o almeno così sembra. In realtà, la ragazza è solo un'esca usata da una banda di teppisti per adescare gli ingenui, per poi picchiarli e derubarli. Appena Rindo inizia il pestaggio la ragazza imbraccia la sua borsa e fugge di nascosto, ma ha la fortuna di imbattersi in Kyo Kawai, anch'egli sulle tracce dello zio. Kyo si sbarazza dei teppisti e potrebbe bloccare la giovane ladra, ma ha un malore e la ragazza scappa di nuovo. Rindo soccorre Kyo e i due, insieme, raggiungono il bar che fa da covo alla banda, recuperando il maltolto. E, per pura coincidenza, in quel bar trovano coloro che stavano cercando.