SHINGO ARAKI: BIOGRAFIA E OPERE

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LE MAGHETTE, I ROBOTTONI E LA FANTASCIENZA

Il 1972 dovrebbe essere un anno difficile, perché la congiuntura economica porta Toei a ridurre drasticamente il personale. La cosa coinvolge Shingo fino a un certo punto, però, visto che proprio per Toei realizza due importanti lavori come Mahôtsukai Chappi (La Maga Chappy) e Devilman, quest'ultimo un successo garantito dalla fama dell'autore Go Nagai. Lavori brevi, che gli lasciano il tempo anche di conoscere nuovi editori, come la Knack, per cui realizza Seigi wo Aisuru Mono Gekko Kamen (Gekko Kamen); la Nippon Animation, con Fushigi na Koala Blinky; o la neonata Soeisha, per la quale anima la prima serie animata uscita dai suoi studi. La serie si chiama Hazedon, e rimarrà sconosciuta ai più; l'editore, invece, diventerà un marchio famoso col nome di Sunrise. I rapporti con Toei, tuttavia, si fanno sempre più stretti nell'anno seguente, quello della svolta. Nel 1973, oltre a replicare la fortunata partnership con Go Nagai e Tomoharu Katsumata (character designer di Devilman) in Cutey Honey, Shingo Araki realizza infatti Babil Nisei (Babil Junior). La storia avventurosa e dinamica, ma soprattutto la mansione di character designer, permettono ad Araki di esprimere al meglio se stesso, e di diventare un 'nome' di primo piano grazie al suo stile inconfondibile. Non solo: in quell'esperienza, Araki conosce anche un'anonima collega, Michi Himeno, che diventerà negli anni a venire sua compagna di lavoro inseparabile.

La fama di Araki è cresciuta a sufficienza perché non sia più lui a doversi preoccupare di cercar lavoro presso un editore piuttosto che un altro. Nel 1974 fonda l'Araki Productions a Tokyo, uno studio nel quale accoglie come collaboratori più o meno occasionali il regista Tomoharu Katsumata e i disegnatori Hideyuki Motohashi, Yoko Himeno (sorella di Michi), Yue Ito, Tomiko Namiki e Kyoko Chino, all'epoca animatori e intercalatori. È l'anno dell'ammiccante Majokko Megu-chan (in Italia, Bia la Sfida della Magia), ma anche del ritorno alla Tokyo Movie per l'animazione di Judo Sanka (Ugo Re del Judo), il terzo manga sportivo di Kajiwara/Asamori che ha curato. Ma sembra quasi un debito di gratitudine, considerando che il committente principale, e quasi unico, resta Toei. Dopo un breve excursus storico (Shônen Tokugawa Ieyasu, 1975), Araki realizza una delle sue opere più amate, una perla generata da un breve ma intenso manga di Go Nagai: UFO Robot Grendizer (in Italia, Atlas Ufo Robot o semplicemente Goldrake). Grendizer ha un successo notevole e immediato, e i personaggi così belli e, più ancora, eleganti, sono i primi tra quelli arakiani a diventare famosi anche in Europa. La serie, la prima eseguita insieme a Michi Himeno, termina nel 1977, e durante quei due anni Araki si concentra quasi solo su di essa e su Ikkyu-san (molto più incentrato sulla tradizione orientale e infatti poco conosciuto in Europa. In Italia, è giunto col titolo Ikkyu-san, il Piccolo Bonzo), la serie più lunga alla quale lavorerà in carriera con ben 298 episodi.

L'impegno con Ikkyu-san però è più leggero, i disegni più semplici e classici, e infatti è col termine di Grendizer che Araki inizia a lavorare su altre serie animate (Ikkyu-san terminerà nel 1982). Non di Go Nagai, però, perché il mangaka termina la collaborazione con Toei in seguito a un furente litigio per i diritti di copyright. Il nuovo autore di punta di Toei Animation diventa quindi Leiji Matsumoto, su idea del quale Araki realizza la serie Wakusei Robot Danguard Ace (in Italia, Danguard). È l'alba di una collaborazione proficua per entrambi gli artisti, che durerà per diversi anni. Anche Tokyo Movie, che ha cambiato nome in TMS (Tokyo Movie Shinsha) si affida ad Araki per risollevarsi dai suoi problemi economici, affidandogli Shin Kyôjin no Hoshi e Shin Lupin Sansei, con ottimi risultati. I suoi lavori, maggiori o minori, ormai non si contano più, e vanno dalle storielle per bambini (come Manga Kodomo Bunko, 1978) ai viaggi interplanetari (Ginga Tetsudô 999, il film Saraba Uchû Senkan Yamato, entrambi di Matsumoto ed entrambi del 1978). Vale la pena, a questo punto, focalizzarsi su quelli che sono stati i più importanti sia per il pubblico che per la carriera di Araki, e che lo hanno probabilmente fatto diventare il character designer più famoso ed apprezzato del globo.

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